Come scrive Erich Fromm nel suo libro “ Fuga dalla Libertà ”:

“Durante la  sua  evoluzione , nella mente dell’uomo nasce il pensiero che il suo è un tragico destino : far parte della natura , e pur trascenderla . Diventa cosciente che il suo destino ultimo è la morte , anche se cerca di negarlo con varie fantasie ”.
Seppur tutti bene o male siamo consapevoli di avere un inizio e una fine , rimane insito nell’uomo un desiderio di immortalità .
Questo desiderio può nascere da svariati fattori , tra cui lo spirito di autoconservazione , l’attaccamento alla vita , la paura della perdita irreversibile di persone care , l’autoillusione di essere qualcosa di più che semplici macchine biologiche perfezionatesi nei secoli .
Su queste comprensibili debolezze umane sono state costruite le principali grandi religioni della terra : Cristianesimo , Ebraismo , Islamismo , Buddhismo , Taoismo , ecc.
Ognuna di esse si basa su qualche credenza di salvezza legata a Sacre Scritture che il fedele dovrebbe rispettare e seguire nella vita di tutti i giorni   per poter raggiungere la salvezza , il Paradiso , La Terra Promessa , la riunione  con le persone care , ecc.
Con il tempo però queste religioni hanno perso gradualmente la loro influenza , soprattutto sui giovani .
Molti hanno reinterpretato razionalmente il credo di appartenenza e sono diventati atei o agnostici , molti altri hanno continuato a frequentare i luoghi di culto per abitudine più che per una vera fede .
Così in molti si sono ritrovati con le solite umane domande : chi sono ?, perché sono qui ?, c’è vita dopo la morte ? quali sono i miei valori ?.
In questo contesto si inseriscono insidiosi e inizialmente in maniera blanda diversi nuovi culti .
Ad oggi , in base agli studi effettuati dal GRIS ( gruppo di ricerca e informazione socio religiosa ) sappiamo che solo in Italia i nuovi culti si aggirano intorno al migliaio , ( in America sono molti di più ) ma sembrerebbero in continua crescita . Alcuni di questi gruppi hanno matrice orientale , altri sono un mix di religione e corsi di autostima , altri derivano dal cristianesimo .
Necessita però fare un’essenziale differenziazione tra culto e culto distruttivo .
Nel primo caso si possono trovare gruppi che hanno delle credenze comuni , per esempio derivate dalla new age , dove i partecipanti si trovano , meditano in gruppo .
Oppure piccoli gruppi di preghiera tra conoscenti e frequentatori cristiani . Normalmente chi frequenta gruppi non distruttivi è libero di esprimere il proprio parere , vi è una sorta di democrazia , non viene eroso il libero arbitrio e il soggetto può abbandonare il gruppo senza pressioni , minacce o intimidazioni .
Al contrario , nei culti distruttivi  vi è l’idea comune che “ il fine giustifichi i mezzi ”.
Come spiega egregiamente Steve Hassan nel suo libro “ Mentalmente Liberi ” nei culti distruttivi esistono dei veri e propri corsi di reclutamento dei soggetti ignari , che divengono un obbiettivo o “ bersaglio” del reclutatore . Solitamente chi cerca di introdurre persone nella Setta cerca di capire su quale punto fare leva . Alcune persone hanno problemi di autostima , altre si sentono sole ( mancanza di contatti sociali legati a timidezza e difficoltà a rapportarsi con gli altri )  o hanno perso da poco una persona cara , altri ancora vorrebbero migliorare le proprie abilità per trovare un lavoro migliore , altri sono tendenzialmente mistici e alla ricerca di una risposta .
Solitamente i culti distruttivi porgono su un vassoio d’argento la soluzione a tutti i problemi , inizialmente viene creato l’interesse o la curiosità nel soggetto che mostra di avere abbassato un po’ le difese , dopodiché gradualmente un passo alla volta diviene vittima di quello che viene definito “ Controllo Mentale ”.
Il controllo mentale  in realtà non va confuso con il lavaggio del cervello , il termine  lavaggio del cervello si riferisce alle tecniche coercitive  legate a maltrattamenti , impossibilità di fuga , abusi e torture che nel tempo portano il soggetto alla passiva obbedienza e a credere ad ideali non suoi .
Il controllo mentale è invece un metodo in fondo sempre coercitivo , ma molto più sofisticato .
Per capirlo bisogna fare riferimento agli studi effettuati dallo psichiatra e ricercatore Robert Jay Lifton , il quali nel 1956 condusse una ricerca ad Hong Kong su un gruppo di persone (40 circa) che erano state sottoposte a tecniche di indottrinamento .
Lifton riuscì ad identificare gli elementi base della tecnica usata dai comunisti cinesi per influenzare ideologicamente le masse .
I  soggetti venivano isolati dal mondo esterno ed inseriti nel gruppo , venivano inoltre distorte  e manipolate le informazioni accessibili ai soggetti  , la vittima non veniva mai  minacciata apertamente , ma manipolata , ingannata , persuasa . I naturali meccanismi di autodifesa in questo modo non entrano in azione .
Il soggetto lentamente interiorizza  le credenze e i valori insegnati  ( politici , religiosi ecc ) ed una nuova identità si sostituisce alla vecchia ( quella reale ) .
Robert Jay Lifton nei suoi studi ha identificato 8 elementi base perché venga esercitato il controllo mentale e sono :
1 Controllo dell’ambiente : Il soggetto può comunicare solo con il suo gruppo , vengono anche filtrate le informazioni dall’esterno .
2 Manipolazione mistica : nell’adepto viene indotta una “ spontaneità programmata ”che non viene recepita come tale ma spontanea . Vengono presentati principi dottrinali “ esclusivi ” e dogmi unici per raggiungere la salvezza .
3 Richiesta di purezza : viene istituzionalizzata e fatta interiorizzare la necessità di essere puri ( o nero o bianco ) . Qualsiasi cosa fatta in nome di questa purezza è giusta e morale , chi è all’esterno del culto è impuro e non merita salvezza .
4 Culto della confessione : nei culti distruttivi la confessione non ha un fine di liberazione come potrebbe essere la confessione cristiana . Qui viene usata per capitalizzare le vulnerabilità personali , creare un senso di colpa , vergogna, e spesso come arma di dissuasione nel caso un adepto decidesse di lasciare il culto .
5 Scienza Sacra : per essere meglio interiorizzata la dottrina deve avere un alone di sacralità , una parvenza “ etica ” e “ morale ” . Con la pretesa che la dottrina sia l’incarnazione della verità scientifica sulla psicologia e sul comportamento umano.
6 Linguaggio ideologicamente connotato : l’inserimento di un gergo comprensibile solo agli interni , fatto di slogan e frasi riduttive ha un forte richiamo e potere psicologico , i clichè  sono semplificazioni delle difficoltà che la vita reale presenta .Inoltre il gergo isola da familiari e amici che non hanno la possibilità di comunicare con l’adepto attraverso i suoi parametri .
7 Dottrina al di sopra della persona : la dottrina conta di più del singolo individuo , mettere davanti alla dottrina i propri bisogni personali è un ‘eresia .
8 La dispensa dell’esistenza : secondo la visione oramai totalmente distorta dell’adepto chi non si sottomette alla dottrina non ha il diritto di esistere . Gli esterni vengono visti come dannati ( succubi del demonio , malati , incoscienti , a secondo della dottrina di appartenenza ) .
Per poi capire come avviene il cambiamento nel soggetto adescato bisogna rifarsi agli studi dello psicologo Edgar Schein , che identificò le modifiche dell’atteggiamento dividendole in tre stadi : scongelamento , cambiamento , ricongelamento .
Durante la fase dello scongelamento avviene la destabilizzazione del senso di sé nel soggetto che viene privato dei punti di riferimento culturali ereditati dall’educazione ricevuta . Viene modificato il passato individuale attraverso una nuova chiave di lettura . Si fa molto leva sulla suggestione e sul senso di colpa , fino a spingere l’individuo a falsificare i propri ricordi pur di essere in linea con le nuove nozioni e l’approvazione del gruppo.
Nel secondo stadio , quello del cambiamento viene tracciata la via da seguire e l’adepto dichiara davanti agli altri membri di volere essere puro , le persone intorno a lui fanno di tutto per rafforzare questa idea . In questa fase il soggetto può anche cambiare nome , adottando quello nuovo assegnatogli dal leader e modificare il modo di vestirsi . La nuova identità si sovrappone alla vecchia ( che rimane comunque latente e spesso entra in conflitto con la nuova ) , ma i meccanismi ripetitivi di consolidamento  come il continuo affermare dinnanzi agli altri di avere capito veramente l’ideologia  mantengono il soggetto in uno stato di dipendenza e raziocinio logorato .
Nella fase del ricongelamento il soggetto si sente in obbligo verso i dettami del nuovo credo e dei comportamenti da questo considerati desiderabili. Subentra il meccanismo premio-punizione , se l’adepto è ligio nello svolgere i compiti assegnati verrà ricompensato da gratifiche  pubbliche e status , se fallisce o ha ripensamenti verrà invece punito e degradato . Avviene anche un taglio netto di relazione con gli esterni , famigliari compresi , se non per cercare nuovi bersagli da inserire nel culto .
La prima fase , appena entrato nel nuovo gruppo , non mostra mai i veri scopi del culto distruttivo , solitamente sono corsi semplici dove la persona riceve attenzione e può sentire qualche beneficio . Questa fase viene definita “ luna di miele ” ogni piccolo successo anche se banale viene festeggiato dal gruppo che attua il cosiddetto “ Love Bombing ” bombardamento d’amore che obnubila e fa sentire importante la persona .
Solo più avanti subentrano i veri obblighi e dettami del gruppo , ma se l’erosione psicologica ha avuto successo il solo pensiero di essere cacciato rappresenta l’inferno , quindi l’alternativa rimane essere uno schiavo mansueto e ubbidiente .
I leader dei culti distruttivi seppur per motivazioni diverse hanno delle caratteristiche comuni come : desiderio di dominio sugli altri , qualche forma di paranoia spesso formatasi già in giovane età , egocentrismo , l’idea di essere geni incompresi .
Alcuni di loro hanno forme patologiche per cui credono realmente alle assurdità che propongono ( si autoilludono di essere dei prescelti o delle divinità ) altri hanno solo ideali a scopo di lucro , altri ancora partono con idee lucrose ma nel tempo tendono a diventare vittime loro stessi della loro illusione .
Tra i  culti distruttivi più noti in Italia troviamo  : La chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon , l’ISKCON o società internazionale per la coscienza di Krishna , la Chiesa di Scientology , la Comunità di Gabriele Basmagi  e i Raeliani . Ci sono poi piccoli  gruppi legati a credenze ufologiche o satanistiche la cui effettiva pericolosità non è facilmente verificabile perché spesso sono costituiti da pochi membri e diventano note al grande pubblico solo quando creano clamore come il triste caso delle “ bestie di Satana ”
Tra i culti distruttivi esistono frange particolarmente pericolose , come hanno dimostrato essere la setta  Chiesa dell’Eutanasia , un gruppo estremo che propagandava come mezzi di santificazione : suicidio , aborto , cannibalismo . Hanno anche creato un circolo interno chiamato “ Fronte di liberazione Gaia ” , l’obbiettivo era purificare la terra dalla presenza dell’uomo , avevano anche pianificato la diffusione di virus letali a tale scopo . Oppure le ben più tristemente note  “ Tempio del Popolo ” , “ Heaven’s Gate ” e “ Il Tempio del Sole ” dove l’autodistruzione è stata fisica oltre che psicologica attraverso suicidi di massa .
L’uscita dei membri dal culto è possibile grazie  alla presa di consapevolezza dopo anni dalla mancata realizzazione degli obbiettivi promessi , dove il membro si sente tradito , ingannato e si trova o ad uscire da solo oppure scacciato dagli altri membri e minacciato delle conseguenze ( malattia , perdizione , inferno e chi più ne ha più ne metta , in base alla credenza cultista ) .
Un’altra possibilità di uscita può avvenire grazie all’intervento dei famigliari o di amici che attraverso la consulenza di professionisti possono riuscire a creare un confronto costruttivo con il membro plagiato e con pazienza riportarlo alla realtà .
L’ arma migliore rimane comunque la prevenzione , che in questo caso consiste nell’informarsi e nel rimanere sempre vigili di fronte a facili promesse di felicità .

         Vittorio Negretti

Claudio Pizzeghello